Atlante Disperso prende origine da un lavoro del 1996, Atlante – Omaggio ad Aby Warburg;
la necessità dell’artista si concretizzava nella produzione di una forma rappresentativa dell'individualità.
la necessità dell’artista si concretizzava nella produzione di una forma rappresentativa dell'individualità.
La forma risultava essere una semisfera, coppa/cranio, in cui le unità costitutive, formelle in cera, recavano impressi dati provenienti da vari ambiti della cultura e della natura.
Essere è il rapporto dialettico tra percezione e memoria: i sensi, il corpo, gli eventi, la storia, le relazioni.
Atlante – Omaggio ad Aby Warburg. 1996
Con varie tecniche e linguaggi la ricerca, in particolare sulla percezione, si manifestava e si manifesta nella sperimentazione continua delle possibilità della pittura. Sondare l’infinita disponibilità d’immagini che del mondo parlano, che ad esso si aggiungono e che lo modificano.
Questo campionario vertiginoso si precisa in un corpus di opere costituito da un nucleo centrale in perpetua ricombinazione e una parte “dispersa” a creare una rete di potenziali connessioni.
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